Magnetoterapia: ecco di cosa si tratta

La magnetoterapia è una pratica terapeutica che si fonda sull’idea che l’esposizione del corpo umano a campi magnetici abbia effetti terapeutici.
Tra le condizioni mediche che è possibile trattare con i campi magnetici, rientrano: le fratture ossee, l’osteoporosi, i dolori articolari, i dolori muscolari, l’artrosi, l’artrite reumatoide, l’algodistrofia, le lesioni della cartilagine articolare e la fibromialgia.

Magnetoterapia: Cos’è?

La magnetoterapia è una pratica terapeutica che prevede l’utilizzo di campi magnetici per trattare determinate condizioni di salute.
La terapia elettromagnetica con l’esposizione di parti del corpo umano a campi magnetici ha effetti benefici sulla salute, specialmente tra:
• Coloro che presentano fratture ossee. La magnetoterapia accelera la formazione e il consolidamento del cosiddetto callo osseo;
• Coloro che presentano dolori articolari, muscolari o muscolo-articolari;
• Coloro che presentano malattie scheletriche come l’osteoporosi.

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Magnetoterapia: Principi di Funzionamento

Per capire al meglio il meccanismo di funzionamento della magnetoterapia, è fondamentale ripassare alcune nozioni di fisiologia della cellula umana:
• Le cellule del corpo umano sono dotate di una carica elettrica frutto della presenza, nell’ambiente intracellulare, di atomi con una certa carica (es: ioni sodio, ioni potassio, ioni calcio ecc).
• La carica elettrica delle cellule umane è diversa dalla carica elettrica presente al suo esterno e ciò crea una situazione che gli elettrofisiologici definiscono con il termine di potenziale di membrana a riposo.
Il cosiddetto potenziale di membrana a riposo, quindi, è la differenza di carica elettrica, presente tra l’interno e l’esterno di una generica cellula.
• A seguito dell’invecchiamento cellularev o dopo un danno a carico della cellula, il potenziale di membrana a riposo subisce un’alterazione, assumendo valori diversi dai valori considerati normali.
Le alterazioni del potenziale di membrana a riposo sono responsabili di un cattivo funzionamento delle cellule e dei tessuti di cui queste cellule fanno parte.
I campi magnetici di cui si avvale la magnetoterapia agiscono sulle cellule dei tessuti ossei e molli del corpo umano, favorendo il ripristino del potenziale di membrana a riposo laddove ce n’è bisogno.
In altre parole, la magnetoterapia sarebbe un trattamento capace di ristabilire il potenziale di membrana a riposo, nelle cellule del corpo umano in cui tale potenziale è alterato.

In pratica le cellule, grazie alla magnetoterapia, ripristinano il proprio potenziale di membrana a riposo e riprendono a funzionare in maniera adeguata, a ripararsi più velocemente in presenza di danni e così via.

Effetti della Magnetoterapia a livello cellulare:

I magneti per la magnetoterapia possono creare campi magnetici di due diverse tipologie: a bassa frequenza (compresa tra i 5 e i 100 Hz) o ad alta frequenza (compresa tra i 18 e i 900 MHz).
La magnetoterapia che fa uso di magneti che generano campi magnetici a bassa frequenza prende il nome di magnetoterapia a bassa frequenza; di contro, la magnetoterapia che sfrutta magneti generanti campi magnetici ad alta frequenza prende il nome di magnetoterapia ad alta frequenza.
La scelta della frequenza dei campi magnetici dipende dalla condizione di salute che si vuole curare. Ci sono, infatti, condizioni che si prestano meglio alla magnetoterapia a bassa frequenza e condizioni che, invece, si prestano meglio alla magnetoterapia ad alta frequenza.
Le indicazioni della magnetoterapia a bassa frequenza e di quella ad alta frequenza saranno approfondite in seguito

magnetoterapia: le Indicazioni
La magnetoterapia è particolarmente indicata in presenza di:
• Osteoporosi;
• Fratture e ritardi di consolidamento osseo;
• Osteonecrosi;
• Forme di artrite, tra cui osteoartrite (o artrosi), artrite reumatoide e periartrite;
• Pseudoartrosi;
• Sindrome del tunnel carpale;
• Algodistrofia;
• Reumatismi articolari o dolori articolari;
• Fibromialgia;
• Episodi di borsite, tallonite, epicondilite, cervicalgia, lombalgia o lombosciatalgia;
• Lesioni della cartilagine;
• Lesioni cutanee venose, piaghe da decubito, piaghe da ustioni ed edemi;
• Arteriopatia degli arti inferiori;
• Protesi articolari, per favorire il consolidamento di quest’ultima dopo l’innesto.
Magnetoterapia a Bassa Frequenza
Come anticipato nel capitolo precedente, la magnetoterapia a bassa frequenza ha indicazioni diverse dalla magnetoterapia ad alta frequenza.
L’esposizione a campi magnetici a bassa frequenza sarebbe utile in almeno due circostanze:
• Quando occorre favorire l’assimilazione del calcio, per rinforzare l’apparato scheletrico e proteggerlo da problemi come l’osteoporosi;
• Quando occorre stimolare la calcificazione ossea, per accelerare i tempi di guarigione da una frattura ossea.
Magnetoterapia ad Alta Frequenza
Per quanto concerne invece l’esposizione a campi magnetici ad alta frequenza, questa pratica è particolarmente indicata quando occorre favorire la circolazione sanguigna e ridurre gli stati infiammatori, allo scopo finale di alleviare la sensazione dolorosa.

Magnetoterapia: Quando è Controindicata?
La magnetoterapia è controindicata, principalmente, a due categorie di individui:
• I portatori di un pacemakero un defibrillatore cardioverter portatile e
• Le donne incinte.
Per quanto riguarda la prima circostanza, la controindicazione si spiega con il fatto che i campi magnetici, generati a scopo terapeutico, potrebbero interferire con il corretto funzionamento del dispositivo elettronico, deputato a controllare il ritmo del cuore.
Per quanto concerne invece la seconda situazione, la controindicazione trova fondamento nel sospetto che gli stessi campi magnetici sopraccitati potrebbero essere causa di anomalie fetali, quindi compromettere il normale sviluppo del feto.
Effetti Collaterali
Magnetoterapia: ha Effetti Avversi?
La magnetoterapia in sé è una pratica indolore e sostanzialmente sicura

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